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IL FATTORE
MENTALE NEL TENNIS – La Coscienza. – Stare nel Presente. |
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La Coscienza (Definizione dal voc. Treccani) Consapevolezza
che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto,
della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori;
cognizione, consapevolezza, percezione, sensazione, sensibilità. Già
dalla definizione della parola, si può comprendere quanto sia estremamente
importante essere “coscienti” durante tutto il corso della partita. Considerata
la necessità di reagire in tempi estremamente brevi, nel corso di ogni punto
giocato, l’atleta deve essere perfettamente cosciente di dove si trova, quando e perché: Dove – la posizione propria nel
terreno di gioco, la posizione che sarà costretto a prendere al momento di
colpire la palla e la posizione del suo avversario; Quando – il contesto del match ed essere
consapevoli del “momento” in cui ci si trova è fattore importante.
Personalmente non sono d’accordo con diversi altri tecnici quando si afferma
che ogni palla deve essere giocata allo stesso modo. Ritengo che in ogni
match, o comunque in molti, si verificano i cosiddetti “Punti chiave”, che
sono quelli che, pur non determinando il risultato dell’incontro, ne
influenzeranno sensibilmente l’andamento, soprattutto dal punto di vista
psicologico. Tralasciando le chiare situazioni di set-point
(anche se non è detto) o match-point, un esempio
potrebbe essere la situazione di 4 a 2; dal punto di vista emotivo cosa
totalmente diversa è giungere al 4 a 3, piuttosto che al 5 a 2; ecco che il
punto per arrivare ad una o all’altra situazione di punteggio diventa una
“palla chiave”. Capacità che viene spesso definita dai tecnici “Senso del
match”. Perché – è la domanda che il nostro “io”
(S. Freud) si pone in ogni istante e per ogni azione che compiamo; quindi
anche durante un’azione del tennis. E’ molto più profonda delle altre; si
trova dentro di noi. La risposta al perché cova dentro al giocatore (qualcuno
sostiene nel suo cuore) nei suoi obbiettivi cosiddetti “a lungo termine” e
nella consapevolezza che proprio quella
azione è una piccola tessera che fa parte del grande puzzle che si vuole
portare a termine (obbiettivo).
Per
essere perfettamente coscienti, bisogna avere, quindi, un livello ottimale di
Arausal e “stare nel presente”. Stare nel presente Vuol
dire, appunto essere consapevoli di ciò che accade in quel preciso momento;
avere i pensieri canalizzati univocamente a quella situazione. Spesso
sentiamo dire, di un giocatore che commette errori banali o sbaglia
grossolanamente la sua tattica che “ha la testa da un’altra parte”; in
realtà, bisognerebbe più correttamente dire che “ha la testa in un altro
tempo”. I
pensieri dell’atleta devono essere sempre sul “qui e ora”, su quello che si
sta facendo in quel preciso momento, senza abbandonarsi a proiettare i propri
pensieri su eventi futuri o passati. E’
classico soprattutto nei giovani o nei giocatori da Club vedere il giocatore
che continua a disperarsi per molto tempo dopo un errore commesso o un nastro
colpito dall’avversario. Disperazione che evidenzia che i pensieri del
giocatore sono rimasti al passato e che, molto probabilmente, lo porteranno a
perdere i punti successivi. Lo
stare nel presente è, infatti, prerogativa di molti giocatori ad alto livello
i quali, mediante i cd. “Rituali”, riescono rapidamente a ritornare
mentalmente al presente e,
soprattutto, con positività*. *Prossimo argomento: “Pensa positivo!!” |
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